Yves Klein e Arman | Le Vide et Le Plein
La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presenta un progetto espositivo inedito che mette a confronto 60 opere di Yves Klein (1928 – 1962) e Arman (1928 – 2005), artisti francesi esponenti di punta del movimento del Nouveau Réalisme, di cui Ceresio Investors è Main Sponsor.
(22 settembre 2024 - 12 gennaio 2025)
Le Vide et Le Plein, il Vuoto e il Pieno
Le due entità scelte da Yves Klein e da Arman per orientare la propria azione artistica trovano una definizione trasversale a epoche e culture, toccando discipline diverse, dalla fisica alla filosofia, dalla poesia all’immaginario popolare. Per Klein il Vuoto, in quanto qualità spaziale, si identifica anche con la dimensione poetica di “immaterialità” verso cui tende tutta la sua vicenda artistica, influenzata dalla filosofia Zen. Attraverso il concetto di Plein Arman esalta, invece, l’oggetto frutto della produzione industriale e ne duplica la presenza fisica fino alla saturazione. Se Klein nel 1958 per la sua storica mostra Le Vide alla galleria di Iris Clert a Parigi lascia gli spazi espostivi completamente vuoti, come la sukiya, la “stanza del tè” giapponese, due anni più tardi Arman mette in atto, nella stessa galleria, un’operazione di segno opposto. L’artista riempie infatti lo spazio di detriti, oggetti e vecchi mobili, trasformandolo in una vetrina che il pubblico può osservare solo dall’esterno.
“Se Klein con Le Vide opera un’innovativa contaminazione tra la cultura orientale e quella occidentale, aprendo un nuovo capitolo della sensibilità verso la realtà, Arman, con l’accumulazione di oggetti e rifiuti della realtà urbana sembra voler enfatizzare l’importanza dell’oggetto e il processo della quantificazione produttiva, portandolo alle estreme conseguenze della saturazione, quasi profetizzando le società consumistiche e del surplus dell’intero Occidente, e non solo” spiega il curatore Bruno Corà a proposito di Le Vide et Le Plein.
Una mostra di rara bellezza, alla quale siamo profondamente orgogliosi di poter contribuire, sostenendo il costante impegno per lo sviluppo culturale dei coniugi Olgiati attraverso l’Arte.
La Mostra
Curata da Bruno Corà e con allestimento di Mario Botta, la mostra si sviluppa in cinque ambienti dove 60 opere di Klein e Arman si trovano faccia a faccia, procedendo per coppie tematiche. La prima oppone le monocromie di Klein alle impronte di Arman: nove monocromie realizzate tra il 1955 e il 1959 con pigmenti puri opposte a impronte di timbri inchiostrati su carta o pannello. Seguono le antropometrie di Klein e le accumulazioni di Arman: cinque impronte di corpi di modelle in movimento, cosparse di pigmento puro blu e resina sintetica, “tracce di vita” registrate durante una sessione di arte performativa del 1960, poste di fronte alle accumulazioni di oggetti come pirottini, viti, bobine di filo di ferro, lampadine, rasoi elettrici. Il dialogo prosegue con le spugne monocrome di Klein, opposte alle collere di Arman: strumenti musicali a corde, dal violoncello alla chitarra, dissezionati e congelati nella loro distruzione.
Gli elementi naturali entrano ancora nelle opere di Klein: le cosmogonie, elaborazioni di pigmento puro blu da parte di pioggia, sole, vento, e le pitture realizzate con il fuoco; dall’altra parte, le accumulazioni diventano industriali, con bielle e parti di carrozzeria delle industrie automobilistiche Renault, ripetute in uno slittamento di forme che richiama il linguaggio futurista. L’esposizione presenta una selezione di opere appartenenti alla Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, agli archivi Yves Klein e ad altre collezioni private. In esposizione anche la collezione permanente, con opere di Giacomo Balla, Jannis Kounellis, Wolfgang Laib, Michelangelo Pistoletto.
La Collezione Olgiati
La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, aperta al pubblico nello spazio espositivo adiacente al centro culturale LAC, rinnova ogni anno le opere esposte attingendo dalla propria ricca Collezione che copre 120 anni di storia dell’arte a partire dai primi anni del Novecento ad oggi. La centralità della Collezione è focalizzata sull’arte italiana che guarda al resto del mondo.
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